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Immagine tratta da: www.corriere.it
Pubblichiamo sul nostro sito internet questa email di Daniela Bonanni nella speranza che il suo appello contribuisca ad allargare il livello di conoscenza e di sensibilità su questa immane tragedia che, a differenza di altre, sembra non incontrare risposte concrete.
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Pavia, 20 – 8 – 2010 “Aiutiamo la gente del Pakistan”: avevo lanciato questo appello nell’ottobre 2005 per le popolazioni colpite allora da un devastante terremoto . Mio fratello, Alberto Bonanni, dipendente dell’Ambasciata, era stata l’unica vittima italiana. Da molti anni viveva in Pakistan; lo conosceva bene, al di là degli stereotipi che ce lo descrivono come un Paese popolato solo da terroristi e donne col velo. Ne apprezzava le grandi ricchezze artistiche e naturali. Aveva molti amici laggiù. Quella tragedia dalle proporzioni immani ( più di 70 mila i morti, 3 milioni i senzatetto), a differenza dello tsunami di pochi mesi prima, non aveva quasi fatto notizia: una tragedia “di serie B” ben presto dimenticata. E’ triste dover constatare che, a distanza di 5 anni, nulla è cambiato. Triste dover constatare che quello che succede in Pakistan, anche le grandi tragedie più grandi, lasciano indifferenti l’opinione pubblica mondiale. Triste dover constatare che le catastrofiche inondazioni che stanno flagellando questo martoriato Paese ( a rischio la vita di 20 milioni di persone, tra cui tanti i bambini) non “bucano lo schermo”, non suscitano - tranne poche, tenaci eccezioni - mobilitazioni e massicce campagne di aiuti né muovono grandi ondate di commozione e di solidarietà a livello internazionale. Agosto 2010: aiutiamo la gente del Pakistan.
Daniela Bonanni danielabonanni52@alice.it 338 6278221
Molte sono le Associazioni e le Ong italiane che da anni operano in Pakistan. Segnalo Intersos ( www.intersos.org ) con cui sono in stretto contatto dal 2005 per Progetti di solidarietà realizzati in ricordo di mio fratello Alberto
Scaricate il PDF e, cortesemente, datene massima divulgazione.
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